INTERVENTO DELL'AUTRICE DEL LIBRO
CATERINA PERILLO




Il libro “la famiglia alcolista” della dott.ssa Caterina Perillo è frutto della tesi di
laurea. Il lavoro è diviso in due parti, la prima più teorica sulla “famiglia alcolista” e la
seconda riguardante l’esperienza di volontariato dell’autrice come servitrice-insegnante in
un club degli alcolisti in trattamento. L’autrice afferma che nel trattamento dell’alcolismo
viene riconosciuta la fondamentale importanza dei gruppi di auto- mutuo aiuto, i gruppi più
conosciuti sono Alcolisti Anonimi (AA) e i Club degli Alcolisti in trattamento (CAT), tra i
due vi sono delle sottili differenze ma l’obiettivo che si pongono è lo stesso: liberare
l’uomo dalla schiavitù dell’alcolismo.
Il servitore non è un conduttore ma un moderatore o facilitatore della comunicazione, questa
è proprio una delle differenze tra AA e CAT, in quanto in AA non vi è un operatore esterno.
Un’altra differenza è che in AA vi sono dei gruppi differenti per gli alcolisti, per i
coniugi e per i figli poiché l’attenzione principale viene data all’alcolismo, mentre nei CAT
la famiglia è presente al completo perché il CAT lavora secondo un’ottica sistemica e quindi s
econdo un’ottica del miglioramento dello stile di vita di tutto il sistema in cui
l’alcolista vive.
L’autrice in questo lavoro ha individuato i fattori terapeutici in comune fra i due gruppi,
quali ad esempio: lo sviluppo di tecniche di socializzazione, nel gruppo, infatti, ciò che
prima era motivo di emarginazione, diventa ora motivo di aggregazione; l’universalità,
l’alcolista scopre che non è solo, nel gruppo hanno tutti lo stesso problema; l’ altruismo,
chi ha superato il problema può aiutare chi è ancora in difficoltà; il comportamento
imitativo, le persone con maggior tempo di astinenza diventano facilmente dei modelli con cui
potersi identificare; catarsi, nel gruppo la famiglia ha la possibilità di esporre i propri
drammi e di ricevere la solidarietà delle altre famiglie, proprio perché nel gruppo tutti
hanno lo stesso problema e non ci si sente giudicati dagli altri.
L’aiuto non si limita solo alla durata del gruppo ma è continuato e costante nel tempo
infatti tra i membri del gruppo vi è lo scambio dei numeri telefonici, in modo che le
famiglie sanno di poter sempre contare sull’ascolto e sull’aiuto da parte degli altri
familiari. La dott.ssa Perillo conclude riconoscendo che è proprio la relazione umana e la
capacità di ascolto a rendere efficaci i gruppi nel trattamento dell’alcolismo.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT