Intervento di Giampiero Antonioli
Direttore Generale Nuova università del cinema e della televisione




Dal punto di vista etico la televisione produce dei rischi, l'utilizzo dell'informazione
di notizie, fonti e tragedie cambia la coscienza delle persone e soprattutto quelle
delle nuove generazioni quelle che sentono di più, o mutuano la propria cultura
non da una collegialità ottenuta attraverso la scuola ma soprattutto attraverso la tv
è vero che il nostro paese vede la discesa del tasso di analfabetizzazione dal 61% della
basilicata ma senza tv non saremo molto intelligenti.
Ed il confine della promozione culturale è un abuso, il titolo del convegno
è solo un'iperbole per uno che commette reato per chi fa il nostro mestiere è quasi sconvolgente
a volte vedere quanti reati vengono consumati, tre frazioni di reati quotidiani di tutto
il mondo non sono solo italiani. E il sistema italiano apparentemente è molto regolato
con un'autorità che vigila la sua pubblicità ingannevole, con un'altra che vige
sulla persona sulla legge quadro che disciplina il mercato, eppure se ne fregano
tutti e c'è una impunità cosi continua pensate che c'è un regolamento che vieta
di alzare il volume delle pubblicità all'interno delle trasmissioni televisive;
perchè le pubblicità hanno la funzione di colpire l'interiorità, sono strategiche e
fondamentali per la tv, questo colpirti è un abuso dell'utilizzo della tv. Tutti se ne fregano
perchè le sanzioni che vengono applicate sono ridicole, e quindi nessuna le rispetta però
nessuno fa denuncia. Se voi andaste all'antitrust che ha il compito di regolare la pubblicità ingannevole
anche questa è una minaccia anche se è un fulcro per il mercato. Quel presidio vi dirà che il 100%
di reclami derivano dall'associazione consumatori o privati cittadini. Non c'è
un'istituzione che non faccia nulla che vede la preminenza della tv produttore della ricchezza
ma anche di problematiche ed è incredibile che non esista il sistema del peso e del
contrappeso. Non bastano le autorità che vigilano, quando lo stato è carente in presidi
di vigilanza sull'emergenza che riguardano il benessere il privato ci insegna a creare pubblicità supplettiva.
In Olanda esiste l'onlus della tv ed è molto meno minacciosa della tv italiana. E sono insegnante di etica della comunicazione. Ognuno ha la sua morale, ha le origini culturali, ma c'è
un punto in cui tutte le comunità hanno qualcosa in comune rispetto ai patti e i patti
vanno rispettatti. Se non ci fosse un impianto etico nelle civiltà non ci sarebbero
le civiltà. Quali sono i patti creati dal sistema tv? Lo fa lo stato, lo fa la nazione.
IO CITTADINO desidero non ricevere abusi dalla televisione perchè strumentalizza la gente.
E' un impegno che lo stato si prende e che te lo promette. Il mondo se va in
questo senso è zero, la gente in questo caso si sente tacciata di censura.
Il dibatitto libero in rete è terminato nel momento in cui hanno catturato centinaia
di pedofili.
L'altro patto è fatto dai genitori. Di trasmettere una buona educazione.
Si amministra con il telecomando e poi scopri che la sua scala di valore a 12 anni
è talmente diversa dalla tua che c'è incomunicabilità.
Qual'è la terapia? Togliere la tv? No ma amministrarla. Il dvd è un elemento in più
che amministra i figli.
Faremo dei corsi con i genitori curdi per spiegargli.
Il problema è che non ci sono
punizioni mentre negli altri paesi ci sono danni punitivi simbolici di dare miliardi
di lire per reati commessi.