Carlo Fucci
VicePresidente dell'Associazione Nazionale Magistrati




Per Carlo Fucci i mezzi di comunicazione commettono sempre reato. La coscienza
è indifesa di fronte a chi ci parla, a chi ci infama.
E' fuori discussione il ruolo positivo rispetto allo sviluppo culturale, però quanto
è importante tanto è pericoloso se è gestito in malafede.
E' negativo anche ciò che è immorale. Fucci ha fatto una distinzione nel momento in cui
su una determinata notizia un telegiornale si espone in un modo e un altro telegiornale
si espone in un altro modo, anche questo non è corretto.
Però il paese non si ribella e la tv ha il potere di giocare sulle debolezze degli esseri
umani.
La tv, la radio, il giornale possono diventare mezzi che commettono un danno a qualcuno.
Fucci ha anche messo in risalto che è abbastanza diffuso il reato di diffamazione, anche
questo dev'essere sotto controllo.
Di conseguenza la tv diventa un martello nel momento in cui il lancio di messaggi subliminali
vanno a colpire soprattutto gli adolescenti. E si passa quindi dai messaggi subliminali alo share
Pertanto Fucci sottolinea che non bisogna oltrepassare certi limiti per non produrre
danno all'utenza.
E quali sono questi limiti e quali dogmi bisogna rispettare?
Il limite della verità, ossia la corrispondenza tra fatto accaduto e fatto narrato;
la continenza, ossia, correzione dell'espressione e dell'esperienza e infine l'interesse
pubblico. Rispettare anche i limiti dell'espressione, all'uso di frasi o di concetti
lesivi.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT