GIANNI PETROCCHI
DIRETTORE GENERALE UIAPOA
(Unione Nazionale Italiana Associazioni Produttori Ortofrutticoli e Agrumari)

E' VIETATO IL DIRITTO DI AUTORE



Il direttore Petrocchi ha radiografato il mercato orofrutticolo e prima di
tracciare i dati, ha iniziato a delineare una strategia per uscire fuori dalla
crisi del settore. Innazitutto, secondo Petrocchi, bisogna puntare non solo sulle
forze agricole ma anche sulle risorse.
Secondo i dati dichiarati da Petrocchi c'è una tendenza ad aumentare la
produzuione agricola a livello europeo.
La situazione commerciale europera presenta import di 20,4 miliardi di dollari
e 16, 2 miliardi di export con un deficit di 4,2 miliardi, l'europa importa
soprattutto dal bacino mediterrano e dall'america centrale.
Per quanto riguarda la produzione l'Italia è prima di seguito francia, spagna, olanda,
Secondo l'istat il pil ha una crescita dello 0,3%, un investimneto di -2,1%, un saldo
di 3,9% ed un occupazione di +0,4%.
Nel complesso del sistema ortofrutticolo la produzione ammonta a 11020 milioni di euro.
Per quanto concerne la struttura produttiva italiana, essa è frammentata: l'83% delle
aziende è al di sotto dei 5 ettati, questo dato è un elemento di debolezza,
il 53% degli agricolotir ha un'età superiore ai 60 anni.
La bilancia commerciale nel primo semestre 2004 ha presentato che le importazioni sono
aumentate del 12% mentre le esportazioni sono diminuite dell'8% con un saldo del
53,82%.
Ne ha conseguito un peggioramento della competitivtà del settore, competizione
con produzione di paesi terzi, crollo di consumi nei paesi comunitari.
C'è stata una riduzione di frutta dell'11,60%, aumento ortaggi 13,60, con una
perdita della competitività e una svalorizzazione della frutta dello 0,61.
Il sistema delle organizzazioni produttive è composto da 237 organizzazioni e da
2904 milioni di euro di produzione commercializzata.
La superficie è rappresentata dal 58% da ortaggi e dal 42% da frutta.
La distribuzione della organizzazione produttiva è diversa da regione a regione.
La Calabria con il 16% di plv (produzione lorda vendibile), la Campania con il 7%, sicilia il
25%, il trentino-alto adige con il 5%.
Questi ultimi dati portano una contraddizione rispetto al valore produttivo
infatti abbiamo che nel trentino il valore di produzione delle organizzazioni
produttive è del 22%, in sicilia il 5%, campania 4%.



La spesa Feoga nel 2003 è stata di 400 milioni di euro, mentre la capacità di
utilizzazione delle risorse riguarda il 29% la spagna, il 24% l'Italia.
Le potenzialità non sfruttate riguardano 119 milioni di euro con un contributo richiesto
di Euro 107 milioni di euro.
Con una perdita di 334.800.000 di Euro ossia di 667 miliardi di lire.
Per quanto riguarda gli aumenti dei prezzi di origine, all'ingrosso, al dettaglio
nel 2004 sono stati contenuti e così abbiamo un calo di prezzi per i fagiolini
pesche, mentre un aumento per le malanzane del +46%.
Il direttore generale Petrocchi ha dichiarato inoltre i punti di debolezza
dell'ortofrutta italiana che sono: eccesso di offerta e scarsa qualità,
stagnazione dei consumi, riduzione delle capacità di finanziare
gli investimenti, gravosità del costo del lavoro in rapporto ai ricavi, scarsa capacità ad
utilizzare le risorse pubbliche per le imprese, tendenze del mercato a richiedere sempre più
processo del prodotto, scarsità dei controlli.
Nelle sue conclusioni il direttore generale Petrocchi ha così classificato
il movimento nel mercato ortofrutticolo: 1) Crisi non congiunturale ma strutturale del sistema 2) il consumatore ha meno capacità di spesa 3) il calo dei consumi per diversificazione dell'offerta (yogurt, gelato) 4) i margini dei produttori sono divenuti inesistenti sia per la riduzione
dei prezzi che per l'aumento dei costi.