Segretario FP Salerno
Arturo Sessa
"Un grazie di cuore a tutti gli intervenuti, agli Ospiti ed in particolare all’on Giusto che
ha accettato il nostro invito per un primo confronto sull’importante tema che oggi
affronteremo ed in vista del 20 Ottobre data ultima per predisporre gli emendamenti alla
proposta di Piano ospedaliero elaborata dalla V° Commissione Sanità.
Nel titolo della nostra odierna iniziativa, io credo, ci sia l’essenza del confronto che
vogliamo affrontare, sapendo Noi tutti che la giornata odierna è punto di partenza per uno
sforzo della nostra Organizzazione a salvaguardia del Sistema Sanitario Regionale che, seppur
tra mille contraddizioni e difficoltà, è improntato ed ispirato a principi che noi tutti non
solo condividiamo ma che vogliamo oltremodo salvaguardare.
Voglio subito sgombrare il campo anche da logiche ed iniziative che non ci appartengono.
Non ci interessa alimentare o sostenere un inutile, sterile e strumentale scontro tra Salerno
e la Regione Campania, e ci dispiace che qualche sigla sindacale si stia prestando a questo
gioco.
Noi tutti, invece, siamo protesi e vogliamo sforzarci per costruire un “Sistema Salute”,
capace di erogare servizi e prestazioni sanitarie e socio\assistenziali efficaci ed
efficienti.
Questo obiettivo, anche attraverso la rivisitazione del Piano che di seguito proporremo, si
potrà raggiungere attraverso uno sforzo dialettico capace di sostenere e perseguire, con
tenacia e convinzione, un’azione di riequilibrio di Funzioni e Prestazioni tra Napoli, le
altre Province e Salerno, mediante la costante attribuzione di sufficienti risorse
economiche, l’adeguamento strutturale e tecnologico delle strutture, delle attrezzature e
delle apparecchiature.
Non può essere nascosto che la programmazione di cui oggi discutiamo si inserisce in un
quadro sempre più crescente di tagli, reali e consistenti, che, anche con il disegno di legge
finanziaria 2006, il Governo ripropone.
La spesa finanziata è sottostimata rispetto alle stesse previsioni del governo che nel suo
D.P.E.F. prevedeva 95,6 miliardi di Euro a fronte dei forse 93 appostati e previsti per il
corrente anno.
Ciò comporterà tagli di servizi e di funzioni tali da compromettere il mantenimento dei già
minimi livelli di assistenza.
La politica proposta aggraverà ulteriormente il quadro negativo delle Regioni a partire da
quelle più indebitate compromettendone la loro capacità gestionale.
A ciò si aggiunga il taglio cospicuo di risorse previsto per i Comuni.
Essi non potranno garantire interventi nel campo del sociale per Anziani e persone deboli e
questo appesantirà la domanda impropria di servizi sanitari con crescita della spesa.
Intollerabile e pericolosa è la decisione, o meglio la conferma, di un Trend consolidatosi
nel quadriennio di governo del Centro\Destra: diminuire ulteriormente le risorse economiche
per il Sistema Sanitario affinché ciò consenta una ricaduta pratica sulla qualità e quantità
dei servizi erogati ed il cittadino, impattando negativamente e direttamente sulle nuove
situazioni che vengono a crearsi, aumentandone le preoccupazioni e indirizzare la pubblica
opinione in direzione di una disaffezione al sistema pubblico, fino a determinare il
desiderio di ritenere auspicabile un processo di privatizzazione.
Tutti sappiamo che è questo l’obiettivo del Governo di Centro Destra!
Questo disegno è armonicamente inserito nel nefasto progetto di Devoluzione.
Infatti, in esso è portata avanti un’idea che contribuisce in modo decisivo all’abbattimento
strutturale del Sistema Sanitario Pubblico così come oggi lo conosciamo e lo abbiamo
costruito e difeso.
Quindi, noi non possiamo non apprezzare lo sforzo ed il tentativo che il Piano intende
delineare ed individuare: rafforzare e riprogettare l’intera rete ospedaliera Regionale.
Così come non ci sfugge che esso parte dai principi ispiratori del Primo Piano Regionale
Sanitario varato su proposta della V Commissione nella passata legislatura.
Esso delinea un profondo processo di riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale ed è
teso a migliorare la qualità dell’assistenza e ad assicurare la continuità delle cure per
giungere ad una più efficace e razionale utilizzazione -anche delle risorse finanziarie-
attraverso la eliminazione dei ricoveri impropri e la ricomposizione della relativa domanda
di assistenza a livello territoriale, specialistico, semiresidenziale e residenziale.
Nella proposta Piano le riconversioni da operare e la ridefinizione delle nuove strutture
ospedaliere sono viste contestualmente allo sviluppo ed al potenziamento dei servizi
collegati ed alternativi al ricovero ordinario.
Le RSA, l’incremento di pratiche riferite al Day Hospital e al Day Surgery, nonché alla
diffusione dei CUP, mediante i quali si deve favorire l’accesso alle prestazioni ospedaliere
garantendo la trasparenza nelle procedure di prenotazione e la riduzione delle liste di
attesa, sono alcuni esempi.
Quanto al riordino dei posti letto per acuti, nel biennio 2001\2002 è stato registrato un
processo di ridimensionamento particolarmente consistente con una flessione stimata del 4,2%.
Va subito detto che tale fenomeno, e relativa sottostima, impatta negativamente sulla Nostra
Provincia la quale presenta una previsione di posti letto ampiamente insufficiente a
soddisfare congruamente la domanda.
Va evidenziato, però, che vi è un accresciuto grado di efficienza delle strutture e una
maggiore razionalizzazione dei servizi con particolare riferimento:
1) al miglioramento del tasso di ospedalizzazione dei ricoveri ordinari per acuti.
2) alla crescita del tasso di occupazione media dei posti letto, di gran lunga maggiore del 75%.
3) alla flessione dell’indice di turn-over, nonché alla crescita del numero di ricoveri
ordinari per posti letto.
Di contro, però, resta sempre critico il dato relativo alla mobilità passiva: i ricoveri
extra regionali, il cui indice evidenzia un ulteriore peggioramento.
Questo è il contesto dal quale bisogna partire per affrontare e costruire una proposta che
non presenti tratti di mera demagogia.
Non dobbiamo nasconderci la necessità e l’urgenza di un intervento correttivo e di
razionalizzazione del “Sistema Salute” per riportarlo al centro dell’interesse dell’Utente in
una accresciuta fiducia ed efficacia, con mirati interventi correttivi in ragione del “reale
bisogno”, verificato e misurato sui singoli territori della nostra Regione.
La proposta di modifiche elaborata dalla Nostra Organizzazione, e che vi abbiamo dato in
visione, ha tenuto conto di quanto in premessa enunciato e, soprattutto, sono state seguite
le indicazioni generali, fornite dalle stesse linee del Piano, circa l’analisi del bisogno
che, per la Provincia di Salerno, individua il potenziamento e\o l’attivazione di funzioni e
attribuzioni nelle sottoelencati ambiti:
- Riabilitazione, Lungodegenza, Cardiochirurgia, Ematologia, Oncologia, Geriatria,
Psichiatria, Emodialisi, Radioterapia e Stroke Unit.
Da qui nasce anche la richiesta di riequilibrio dei posti letto che, come già detto,
risultano fortemente sottostimati, pur sapendo che bisogna continuare a favorire e potenziare
attività di ricovero in Day-Hospital e Day-Surgery.
Abbiamo pensato che devono essere implementate e riconosciute funzioni e attribuzioni già in
esercizio in alcuni plessi che per la loro collocazione, di ospedali di frontiera, meritano
di essere inquadrati nella più ampia e corretta denominazione di DEA di I livello.
Tale indicazione dovrebbe afferire ai plessi di Sapri e Scafati.
Il Dea di II livello Nocera-Pagani, oggi individuato solo su Nocera, già finanziato e
prossimo alla sua ultimazione, non può essere ricondotto al solo plesso di Nocera ed esso ha
senso se eroga servizi e prestazioni alle popolazioni residenti nella fascia
sub-napoletana/Paesi Vesuviani.
Risulta, quindi, sbagliata e onerosa la previsione in Nola di un ulteriore Dea di II livello,
dovendo essere rivista anche presumibilmente la stessa ipotesi di Castellammare.
Nella Nostra proposta sono stati previsti Servizi di Riabilitazione nei plessi di
Roccadaspide, Oliveto Citra e Agropoli. Quest’ultimo plesso deve essere dotato anche di
camera iperbarica.
Strutture di Eccellenza di riabilitazione abbiamo individuato da allocarsi nei plessi del Da
Procida e della struttura di Sant’Arsenio.
Discorso a parte merita la struttura dell’Azienda Ospedaliera del Ruggi D’Aragona.
Essa va rilanciata per ruolo, attribuzioni e funzioni.
Prevediamo per essa il Trauma Center di carattere provinciale e l’Unità Spinale, che a noi
pare coerente e giusto allocare in un Dea di II livello e non a Solfora, come prevede il PRO,
in quanto quella struttura Ospedaliera non presenta i necessari requisiti richesti dalle
stesse linee guida del piano.
Infine, non è pensabile sopprimere un punto reale di assistenza in emergenza in Costiera
Amalfitana, in considerazione della particolare orografia e cinematica, nonché dell’aspetto
di sovraffollamento estivo del territorio. Castiglione di Ravello va preservato e rivalutato,
anche se coniugato al PSA di Cava de’ Tirreni.
Ancora, la Provincia di Salerno, finalmente, dopo la firma del relativo protocollo d’intesa,
vedrà il prossimo diciotto Ottobre la nascita della Facoltà di Medicina con la previsione di
150 p.l. clinicizzati.
Su questo aspetto la CGIL nel suo complesso si riserva un approfondimento di merito e la
apertura di un confronto, ma è già possibile ritenere che un’ulteriore decentramento delle
Cliniche Universitarie, quale si potrebbe profilare, è da ritenersi inopportuno e non ci vede d’accordo.
Noi crediamo che quanto innanzi delineato sia in linea con il dichiarato impegno pubblico
dell’Assessore Montemarano.
Egli a fine settembre ha, come testualmente riportato dalla Stampa, ha dichiarato che:
”il Piano ospedaliero è da correggere. Va ritoccato, rivisitato. Piccoli ma sostanziali
aggiustamenti- Decentramento da Napoli anche di alcune strutture di Eccellenza e Ricerca,
esaltando anche le attività da impiantare nelle province, da rendere nello stesso tempo
autonome sul piano funzionale”.
Siamo completamente d’accordo con questa riflessione.
Da qui nasce la Nostra proposta di rimodulazione del PRO e di prevedere al Da Procida un Polo
Oncologico collegato alla omologa rete regionale, nel rispetto delle Linee Guida emanate.
E’ lo stesso spirito che ci ha accompagnato nel chiedere ai Deputati Regionali disponibili al
confronto di predisporre emendamenti in tal senso.
Mi corre l’obbligo di ringraziare, qui pubblicamente, per il loro impegno, i Consiglieri
Regionali Mucciolo, Ragosta, Rosania e Vaccaro, con i quali abbiamo registrato sintonia
anche su alcuni emendamenti da Noi proposti.
Ci pare che l’attuale formulazione del Piano risulti essere carente anche sotto il profilo
della partecipazione, dei criteri di riparto delle risorse e di precisi vincoli impositivi
per i Direttori Generali circa le politiche sanitarie di programmazione prevalenti adottate dalla Regione.
• Nell’attuale formulazione il ruolo dei Sindaci e delle relative Conferenze è
sostanzialmente bypassato a favore di un tecnicismo periferico rappresentato dalla
“Conferenza dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie della Provincia”.
Sarebbe opportuno pensare alla istituzionalizzazione della Conferenza Regione\EE.LL. che
attui fino in fondo, ed in modo concreto e sostanziale, il ruolo delle AA.LL. e delle
Conferenze dei Sindaci in merito alle questioni di Programmazione Sanitaria.
La riduzione degli spazi di partecipazione è un tema assai importante.
Questo, a nostro avviso, è un punto nodale, poiché un grande sistema come quello sanitario,
che reca dentro di sé l’idea della Salute come Diritto Universale di Cittadinanza, ha
necessariamente bisogno di un alto livello di partecipazione: è’ noto che la riduzione di
partecipazione democratica realizza la burocratizzazione e con isolamento dal contesto,
dalle Persone reali. Un sistema isolato è più facile da colpire e, spesso, diventa terreno
fertile per i grandi poteri trasversali.
Per questi motivi, ribadiamo all’On. Giusto la richiesta di convocare qui a Salerno una
riunione monotematica per ascoltare, congiuntamente agli altri componenti della V
Commissione, le Istituzioni locali, le associazioni, Le Organizzazioni Sindacali, gli ordini
professionali del settore.
• Manca la realizzazione di un sistema di programmazione budgetaria della spesa sanitaria
che, in termini adeguati e trasparenti, valorizzi le giuste risorse economiche da attribuire
alle strutture che insistono sul nostro Territorio. Infatti la disuguaglianza c’è anche tra
chi si può curare nella sua Città e chi, invece, è costretto a spostarsi fuori regione. Si
resta impressionati per il dato fornito sul saldo negativo tra entrate e uscite che si
registrano in Campania. Questo dato è tanto più grave in provincia di Salerno se solo si
pensa che il 60% della migrazione è afferente a DRGs che non attengono a prestazione di Alta
Specialità. Questo, purtroppo, significa che molti Cittadini-utenti non hanno fiducia del
nostro servizio sanitario perché appare inefficiente e poco attrezzato rispetto ad altre
Regioni a partire da quelle limitrofe. Su questo punto particolare molto di più dovranno fare
i Direttori Generali e gli Operatori tutti del sistema sanitario.
Ci sembra utile, pertanto sostenere l’implementazione dell’istituto della “compensazione”
anche a livello regionale, sia inter- che intra-Aziendale, al fine di responsabilizzare
maggiormente le Aziende e i singoli Servizi, e programmare/valutare su dati concreti ed
incontestabili, nonché attribuire specifici meriti o demeriti ai reali responsabili.
Inoltre, per la Provincia di Salerno, risulta ineludibile valorizzare ed accrescere,
all’interno della proposta di Piano, le attuali previsioni, anche attraverso l’azione
congiunta dei Direttori Generali, nell’ambito della Conferenza Provinciale, di attuare una
rete integrata di servizi, anche mediante processi di Dipartimentimentalizzazione
trans-murale ed inter-aziendale, per migliorare e potenziare, ad esempio, i servizi del:
a) Sistema integrato dell’Emergenza sanitaria e trasporti Infermi-118;
b) Sistema integrato Ospedale\territorio relativo al percorso della Riabilitazione, della
Salute Mentale, Meterno-Infantile e Geriatria;
c) Rete Oncologica Provinciale, afferente allo hub provinciale, più sopra già da noi
individuato come centro di Eccellenza, a sua volta collegato al circuito Nazionale e
Regionale e interfacciato con la istituendo Facoltà di Medicina;
d) Rete cardiologia e dell’Emodinamica.
Devono essere necessariamente meglio delineati i settori di intervento in riferimento alla
Riabilitazione, al Trauma Center, alla previsione dell’Unità Spinale, al Centro di
riferimento del N.A.T. ed Emergenza Neonatale e alla Nutrizione Artificiale.
Credo, compagni, che il quadro di proposte delineato sia sufficientemente completo, anche se
forse non esaustivo, circa le necessità ed i bisogni del nostro territorio che, come più
volte detto, proposte che possono, e devono, concorrere a rivitalizzare il Servizio Sanitario
Regionale.
Per traguardare questi obiettivi la nostra O.S. ritiene non utile alimentare e sviluppare un
rapporto conflittuale con la Regione che, in passato e ancora oggi, nel dibattito locale si è
consumato e caratterizzato su questioni strumentali e pretestuose che poco hanno a che fare
con la Salute dei Cittadini.
Molti obiettivi delineati e prefigurati, in tale guisa, saranno raggiungibili, e la stessa
programmazione del Piano ospedaliero potrà essere realizzata solo a condizione che lo Stato
centrale finanzi e sblocchi le risorse per il completamento dei lavori di ristrutturazione
della rete ospedaliera e per l’ammodernamento tecnologico e strumentale di cui ai fondi
ex-art 20 Legge 67\88.
Ebbene, su questo versante, ritornando alla questione principale dei tagli della Finanziaria,
pare che la stessa esclude ulteriori finanziamenti e risorse in tale direzione. Ne deriva che
il massimo sforzo dovrà essere realizzato dalla Regione.
Pertanto, il nemico principale del S.S.N. è, e resta, il Governo di Centro Destra, il quale
non ha neanche provveduto a ripartire il Fondo Sanitario in termini congrui per la Nostra
Regione, sottraendo così, ulteriori risorse contribuendo ad ingigantire il già cospicuo
deficit di Bilancio.
La Regione Campania dovrà, e in parte la proposta di Piano va in questo senso, eliminare
inutili sprechi, riconvertire e razionalizzare abolendo inutili duplicazioni, riequilibrando
Napoli con le altre Provincie campane. Dobbiamo batterci contro questa iniqua finanziaria e
fermare la direttiva Bolkestein la quale compromette e cancella conquiste sociali nel campo
dei diritti fondamentali delle Persone a partire proprio dalla Sanità e dei servizi
socio-sanitari.
Certamente la F.P. sarà presente alla manifestazione nazionale del prossimo 15 Ottobre a
Roma, a fianco dello SPI CGIL, per contrastare le politiche liberiste del Governo, per
costruire un’Europa basata su più occupazione, più servizi pubblici di qualità, efficaci ed
universali, salvaguardando i Diritti dei cittadini, e soprattutto la loro fruibilità, e sui
diritti del lavoro
Anche per quesi motivi, proprio ieri, le Segreterie Nazionali di CGIL,CISL e UIL hanno
proclamato lo Sciopero Generale che si terrà il 25 novembre c.a.
.
Quello che sicuramente i cittadini Campani chiedono è una programmazione sanitaria Equa e
Solidale che rende trasparente e verificabile l’idea di fondo di questo Piano Ospedaliero e
cioè l’obiettivo e le procedure entro cui il processo di programmazione dovrà essere gestito.
Noi continuiamo a pensare che bisogna riconvertire e razionalizzare ma è anche necessario investire in Salute.
La salute deve essere ritenuta un fattore di sviluppo e non un costo.
Lo abbiamo detto e dimostrato tante volte, lo abbiamo detto e continueremo a ripeterlo.
Siamo convinti fortemente che l’utilizzo delle risorse per investire in sanità produce un
volano di sviluppo per l’intero Paese, creando possibilità occupazionali, riducendo le forme
precarietà presenti nel comparto sanità.
Questo principio economico vale per la sanità e vale per il Welfare in generale.
A questo riguardo, compagni, c’è un pensiero politico e culturale, prima ancora che economico
da sconfiggere, che attua l’idea stessa di costo, e che rappresenta uno dei fondamenti
teorici del neo-liberismo presente nel Ns Paese.
Dobbiamo tutti insieme, uniti, lavorare per affermare questi principi, confrontarci nel
merito con le istituzioni, le altre OO.SS. e la classe politica locale e regionale.
Dobbiamo sapere che è difficile, ma forti delle nostre idee potremmo farcela.
Non trovo migliore sintesi di una citazione, che di recente mi ha colpito:
”La Sanità Pubblica è un patto di reciproca fiducia che non puo’ essere tradito”
Noi, grazie al Vostro lavoro,al Vostro impegno no tradiremo questo patto stipulato con i
Cittadini ed i Lavoratori".
è una realizzazione editoriale THE MOMENT