INTERVENTO DEL PROFESSORE PASQUALE GIUSTINIANI
Docente di Filosofia delle Religioni all'Istituto Suor Orsola Benincasa



Il professore Giustiniani è un filosofo che si interessa di queste tematiche
di bioetica dagli anni '60 quando è sorta la bioetica.
La bioetica è nata come parola poi attraverso il tempo ha avuto una sua evoluzione
semantica ed ha raggiunto uno status linguistico determinando una pluralità di pareri.
Occupa più posizioni disciplinare, infatti ha una relazione con diverse materie
e saperi per cui il settore bioetico è invaso di saperi biologici, medici, politici, morali
e culturali.
"Tutti sono chiamati al tavolo della bioietica e ognuno di noi parla correttamente
se mantiene una costante pluridisciplinare. Rimanendo nella tradizione una coppia
più o meno stabile ha tra le aspettative la genitorialità di appartenere alla specie
umana, più o meno anche giuridicamente definita, cioè il voler continuare ad esserci dando
la possibilità ad altri esseri umani di appartenere alla specie umana. Partiamo da questa
indicazione di tipo generale. Nella prima diapositiva illustrata vi ho detto che quando
ci poniamo in questa prospettiva della bioetica della genitorialità la coppia ha un'attesa di
genitorialità. E' fatto solo biologico? No, è chimico, è biologico, è fisiologico,
è ginecologoco, è esistenziale, è filosofico, è economico, etico e giuridico, perchè
più di quanto non si creda il fatto più intimo che c'è, lui, lei, innamorati pazzi,
coppia stabile, anagraficamente e sacralmente sposata, non stanno gestendo il privato ma
stanno gestendo un privato-pubblico, perchè stanno collaborando alla continuità della
specie, stanno collaborando alla cementazione di un rapporto di copia, stanno continuando
di essere credenti e alla possibilità per le chiese di avere nuovi adepti, nella
chiesa cattolica se non si fanno figli non si possono fare battesimi.
E' un caso tipo dell'Italia in cui effettivamente il privato è pubblico. E' addirittura
ecclesiale.
Ora quando noi diciamo genitorialità è un'etichetta che comprende molteplici questioni
e molteplici problemi. La prima questione che viene fuori, che io chiamo problematica della
contraccezione e della pianificazione familiare, il desiderio legittimo di continuare
una specie umana o di cementare un'amore, o di dare vita ad un altro, ad un futuro
si deve prima o poi confrontare con la pianificazione di questi futuri.
Nella discussione della giovane coppia c'è amore intenso, passionalità, attrattiva reciproca,
ma poi gli interrogativi saranno, cosa faremo della nostra vita, dove abiteremo, lavoreremo,
avremo figli, quanti, quali, come? Un problema di pianificazione. Sapete bene che quelli
della mia generazione spesso sono figli di 8-10 figli, mia madre ancora viva ne fece 12
4 abortiti in gravidanza 8 ancora in carne ed ossa, generazione che si poteva permettere
questa possibilità, oggi al contrario le giovani coppie al massimo fanno due figli,
crescita zero in Italia. E' un problema di pianificazione, problemi dai notevoli risvolti
morali, politici, gestionali, educativi, farmacologici. E' giusto pianificare? Se sbirciamo
in Cina, o verso oriente, problemi di pianificazione statale, c'è un limite a fare figli
imposti dalla legislazione vigente. Altrimenti penalità. Negli anni '60 la paura che
il mondo diventasse affollato di individui spingeva alcuni stati a pensare ad una pianificazione
obbligatoria statale.
Ora abbiamo le pillole abortive e precoci, oppure abbiamo il conflitto legislativo. Anche in Italia
ad esempio c'è la 40/2004 che riconosce la situazione soggettiva all'embrione però c'è
un'altra legge che prevede la possibilità di abortire entro 90 giorni se la donna si
trova in una situazione difficile da gestire. Oppure ancora rientra in gioco un'altra
legge che regola il sistema delle adozioni. Il desiderio di genitorialità passa attraverso
i corpi, la sessualità tradizionale, passa attraverso dei corpi assistiti dai medici
la genitorialità tecnologicamente aiutata, acquisita educativamente per un altro tipo di
prospettiva, cioè non produco io il prodotto del concepimento non lo gestisco io nel
mio corpo femminile, non chiedo assistenza al medico, ma teniamo conto ad essere genitori.
Attraverso il prodotto di altri, questa è una triade. Cioè leggi relative a contraccezione
o aborto, leggi relative a assistenza medica nel sistema sanitario nazionale, la 2004
è come ausilio tecnico scientifico ad una coppia che tiene una certa patologia, una malattia
chiama infertilità, iposterilità, fertilità, sterilità, fecondità, termini che i ginecologi
hanno anche quantificato.
Che queste patologie vengono determinate attraverso il tempo, c'è una diagnosi di infecondità
e quindi la possibilità di curare la patologia andando in ospedale.
Si stanno iniziando a istituire altri centri per la fecondazione assistita, almeno ogni
asl sta cercando di individuare un ospedale guida per queste tecniche di primo livello
o di secondo livello.
C'è poi lo scenario dell'interruzione volontaria di gravidanza. Scenario anche in Italia,
c'è una legge che consente al soggetto una certa autonomia, anche prescindendo dal maschio
che fu coproduttore, che rispetto a motivi riconosciuti per legge può andare in ospedale
ad interrompere la gravidanza. Ovviamente coloro che devono cooperare dalla legge
stessa sono eventualmente autorizzati obbiettare in coscienza. Perchè c'è qualcuno
che possa ritenere una non interruzione di gravidanza ma di un assassinio.
Anche la 40/2004 prevede l'obiezione di coscienza. Che segno è? Il legislatore quando
guarda a queste questioni significa che potremmo avere motivi valoriali, morali, religiosi di tipo
differente per cui tutela, con una clausola, chi non ci sta può obbiettare.
Poi abbiamo il problema della legge che la 2004 ha cercato di mettere appunto, in maniera
molto controversia. Coppie malate di fecondità, a determinate condizioni, di avere centri sanitari a disposizione,
di poter accedere ad una fecondazione medicalmente assistita, con determinati requisiti.
Una delle tecniche è quello di mettere l'embrioncino in provetta e poi di inserirlo in
utero sperando che si impianti.
E' sempre un tentativo assitito per dare via ad una gravidanza. Ma la gravidanza avviene
a condizioni plurime. Per esempio, annidamento di embrioni prodotti fuori corpo e immessi,
trasferimento in provetta, e si spera che vada in porto in gravidanza.
E' molto bassa la percentuale (20-25%). Questa legge prevede al massimo tre embrioni,
prima si provava fino a 12 embrioni.
GIUSTINIANI 2. Il prossimo futuro delle coppie stabili di sterilità o infecondità,
la possibilità di ricorrere a fecondazioni medicalmente assistite quali eventuali
soluzioni terapeutiche. Le coppie saranno sempre più circondate da esperti e consigli
più o meno interessanti in grado di ficcare il naso nelle loro decisioni più intime
e negli sbocchi di fecondità delle loro relazioni interpersonali.
Questo è il futuro. Un mio amico ha scritto un libro che si chiama "Chi...? di
bioetica. E' una storia di un genetista che invece di fare un trattato di genetica ha
fatto un racconto. Un lui e una lei che vogliono un figlio. Lo voglio così e così.
E hanno un genetista che a tavola gli dà i suggerimenti. Perchè andiamo a questo
scenario del racconto che sembra fantascientifico. L'autore ha risposto perchè abbiamo
comprato i sequenziatori genetici che li abbiamo pagati un sacco di miliardi che li dobbiamo
far funzionare.
E' uno scenario non inverosimile. Un problema più tecnologico. Con la 40/2004
abbiamo questa possibilità. Cioè se la coppia è sterile o infeconda, c'è una patologia
allora vediamo a ricorrere ad aiuti o a supporti sanitari. Vedete che la 40/2004
tiene tutti i difetti e i pregi, però ha un impianto che va capito. Il legislatore ficca
il naso in questo abito per un sol motivo: c'è una patologia? Se c'è una patologia
dobbiamo provvedere alla salute del patologico.
Il legislatore a questo titolo interviene. Il legislatore, è trasversale, >br>vuole procedere in questa direzione, ha scelto che se c'è una patologia
dobbiamo curare. La cura è ricorriamo ad un presidio tecnologico di tipo medico
sanitario, facciamo in modo che le tecniche di fecondazione siano intracorporee
e che siano tecniche di fecondazione che nel caso in cui non si può avere l'incontro dentro
il corpo femminile facciamo in modo che fuori del corpo si produca l'inizio e poi
lo immettiamo dentro l'utero sperando che produca effetti. Il legislatore ha scelto
quella via, oltre a favorire via alternativa l'affiliazione, conosceremo sempre meglio i famosi
fenomeni patologici da quelli che stanno alla base della perfetta coordinazione dei
geni tra di loro, al differenziamento tra i tessuti, allo sviluppo embrionale,
alla trasformazione tumorale di certe cellule, alla prevenzione precoce di certe malattie
legate ai geni, si sta pervenendo alla conoscenza strutturale ultima dell'organizzazione
del vivente, chi è integrato in questo futuro tecnologico dice che arriveremo alla biopoiesi.
Finalmente governare un processo lasciato al caso.
Evitiamo malattie di tipo genetico, non vogliamo gli idlerini come nel famoso film di Hitler
ma vogliamo guardare alla creazione della vita come il nostro potere, non il caso.
O si ferma l'attuale corsa verso l'abisso, bloccando gli eccessi della tecnologia
applicata alla produzione dei viventi, contenendo i limiti tollerabili dello sfruttamento
energetico rispettando la natura, la genitorialità biologica, lasciamo fare a madre natura
la quale ha sempre fatto meglio di noi di cono gli apocalittici oppure l'alternativa
l'umanità prepara a lungo la propria fine. E qui i casi si contano.
Non avete visto abbiamo modificato geneticamente la soia però poi la monsant ha privatizzato
il brevetto e vende ogni anno il seme di soia modificato ai contadini dell'amazzonia.
E poi vedrete i territori argentini del nord come si stanno desertificando.
Abbiamo monipolato soia, l'abbiamo modificata per sfamare l'umanità poi abbiamo il retrogusto
perchè la terra si modifica. E poi una caterva che gli apocalittici usano per dissuadere,
non si tratta di imbavagliare Galileo, dicono, ma si tratta di dire a Galileo di non
permettersi di voler far tutto perchè ci sono delle precauzioni e responsabilità che
collettivamente dobbiamo prendere.
Controllare anche gli scienziati".
I DILEMMI DELLA SOCIETA' COMPLESSA. Per gestire i dilemmi etici nella società complessa
Prima tesi: per la convivenza pacifica, per la coesistenza di persone con punti di
vista, con ideologia, con matrici culturali, completamente diverse, nella nostra
società abbiamo l'istituto giuridico del referendum, il quale stabilisce che il 50% più uno
può determinare la linea del giuridicamente lecito e del legislativamente accettato.
Ma questo 50% più uno non potrà non cambiare il punto di vista etico. Non possiamo,
in altri termini, pensare che dal momento in cui in Italia o in un'altra nazione
si è affermata con il 50% più uno la non perseguibilità penale sulla base di certe
condizioni dell'introduzione della gravidanza, essa diventa al tempo stesso moralmente
lecita. L'azione moralmente illecita resta sempre moralmente illecita anche quando sul
piano giuridico se ne accetta la possibilità. Per gestire i dilemmi nella società complessa.
Seconda tesi. Sapete che il cattolicesimo avendo una
concezione di questo tipo la coppia è stabile quando sposa sacralmente, la genitorialità
è un servizio reso al creatore, tutto ciò che appartiene alla sfera delle persone
è personale, non ci vogliono invasioni artificiali.
Le divergenze in nome di visioni religiosi convivere pacificamente, seppur in maniera
concorrenziale rispetto alle altre visioni anche lasciando l'intero campo a tutte
le altre attività di diversi concorrenti etici per motivare le proprie scelte
in attesa che anch'essi possano maturare le proprie decisioni in un quadro politico
il quale si limita a favorire la pacificazione sociale e reprime soltanto
comportamenti ed eventuali conflitti con i principi costituzionali.
III TESI. La discussione bioetica circa la genitorialità, il suo esercizio assistito
dal medico sarà sempre di meno, il nuovo in cui si dovrà semplicemente prendere
atto di quello che la tecnoscienza va realizzando, dobbiamo diffondere una paradigma di
un confronto continuo tra teoria e prassi, dichiarazioni di principio e pratica di ricerca
un discutere continuamente in vista del reperimento di criteri operativi, mettendo in campo
di volta in volta, argomentazioni ciascuna delle quali fornite nel vuoto di ragionevolezza.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT