Valerio Piccioni
Giornalista Gazzetta dello Sport




Piccioni ha subito evidenziato che lo stato italiano finanzia al coni 450 milioni
di euro, è cambiata una situazione pregressa in cui era il totocalcio ad alimentare
lo sport, lavorano presso il coni circa 1800 dipendenti ed una medaglia valerebbe 56 milioni
di euro, circa 6-7 volte di quello che accade in Francia, in Gran Bretagna, Germania
nazioni che fanno parte dell'Unione Europea e ci sono vicini se non altro come
livello democratico.
"Bisogna partire da una realtà in cui quando il presidente Petrucci ci dice che il Coni
deve pensare solo a raccogliere le medaglie, c'è qualcosa che non funziona perchè
facendo un rapido calcolo, 450 x 4 = 1800 diviso 32 una medaglia costa quanto non costa in
nessun paese europeo 56 milioni di euro, è una follia.
Io ritengo che il Coni non debba fare solo questo. Non si può esaurire la missione sociale
del coni con la raccolta delle medaglie. Il coni deve pensare che la sua attività e delle
attività delle federazioni ad essa collegate è un'attività che serve anche alle forze sociali.
Con questa svolta aziendalista lasciando perdere la periferia dove ancora probabilmente
per periferia intendo i comitati regionali, dove la missione sociale come si è
dimostrato questa sera è molto forte, invece la linea aziendalista suggerita dallo
stato è quella di dire "dismettete" e "pensionate". Linea pericolosa in quanto
c'è un vuoto non coperto da nessuno.
I comuni oggi non hanno i soldi per sostenere lo sport, l'avranno sempre di meno
se queste cifre saranno confermate, le regioni avrebbero in ragione della riforma
federalistga i titoli per intervenire, ma probabilmente ancora non hanno le modalità
e soprattutto c'è anche un problema di personale di formazione e di dirigenza.
E quindi c'è questo vuoto non coperto da nessuno. In realtà in Italia non si riesce
a capire fino in fondo chi è che deve promuovere lo sport.
Sappiamo chi è che deve conquistare le medaglie, sappiamo chi è che avrebbe i titoli per
occuparsi, però se dovessimo indicare il soggetto in questione noi non riusciremmo
ad essere precisi. E' questo il problema, individuare oggi, in un nuovo sistema
sportivo chi è che deve pensare ad una nuova progettualità delle scuole, ad una difesa
del patrimonio impiantistico e alla costruzione di nuove strutture, questo non è chiaro.
La politica come risponde ? Ha un grande problema
di avere un ritorno immediato, un ritorno di immagine, un qualcosa che sul piano
della spendibilità mediatica sia immediatamente fruibile. Quindi i deputati
e i senatori che hanno parlato di sport, hanno parlato per sponsorizzare le cause dei
club calcistici che in questo grandissimo valzer di rispescaggi si è scatenata
una polemica per tutta l'estate. Che cosa è fruibile? Il grande evento visto attraverso la tv ed il grande ritorno. Rimane dietro lo sport sotto casa che ha
bisogno di aiuto. E' chiaro che il problema è di arrivare laddove le persone non c'è
la fanno.
Equilibrare anche l'offerta di sport, è naturale trovare il project financing, però
questo in alcune realtà può essere più decisamente che in altre.
Quindi è chiaro che un altro nemico importante è la burocrazia".
Puccini ha precisato che i gusti sportivi sono immutabili e che c'è stata
negli ultimi tempi un tendenza verso altri sport, ad esempio la partita di pallavolo della
finale dell'Italia ha avuto il record di audience per tv, inolte il rugby che prima
si giocava solo nel veneto adesso è diffuso in tutt'Italia".
Prima del mese di maggio si parlò di interventi in 3500 scuole italiane relativamente
a progetti di ammodernamento però la copertura economica non si è trovata.
Però io dico due cose fondamentali: bisogna riformare lo sport, la possibilità di associarsi
organizzarsi, promuovere e praticare sport.
Per l'iscrizione all'albo è insopportabile una mediazione perchè frusta .
Semplificare questa possibilità, lo sport italiano ha bisogno di tecnici
ha bisogno di educatori, valorizzare la gente che è disposta ad andare in campo,
in una palestra a spendere se stesso, in questo tipo di lavoro e questo è fondamentale ,
creare dei sistemi in un cui una società sportiva, una federazione provinciale ha
una possibilità di offrire delle opportunità e per questo deve essere premiato
ed aiutato".

è una realizzazione editoriale THE MOMENT