Segretario Generale Aggiunto Filca-Cisl
Giuseppe Virgilio




I soggetti che lavorano nel settore dell'edilizia sono tutti soggetti alle norme per
la sicurezza. Bologna Firenze- Firenze Bologna le imprese davano per programmato,
avvertivano il fatto che ci sabbero stati 8 morti.
Anche se poi si vanno a confrontare i morti nella direttissima in cui ci furono
100 morti deriva chiaro il fatto che nella organizzazione produttiva
nella realizzazione esecutiva di un'opera si potesse preventivare la direttiva
e questo è uno dei problemi e la domanda che noi ci facciamo è possibile che con
tutte le operazioni, tutti gli accorgimenti innovativi, tecnologici, con tutte le
diposizioni si debba mettere in conto comunque il verificarsi di incidenti di natura
di morti e non la possibilità di non averli. Nei grandi cantieri italiani abbiamo avuto
meno problemi di altri cantieri.
Gestita molto male da un punto di vista sindacale.
Nel resto degli altri settori questa capacità programmatoria non c'è, il 90% dei nostri
settori non è fatto di cantieri della dimensione dell'alta velocità ma è fatto di cantieri
di 3-4 persone.
Il 60% della domande appartiene al settore delle costruzioni, manuntenzioni e ristrutturazC'è una dimensione caratterizzata dalla presenza sia del datore di lavoro che del
lavoratore.
Ed è per questo che la normativa deve tener conto assolutamente del contesto
che si va avanti.
Un unico modello normativo sia importante per avere una congiunzione tra realtà diversi.
L'edilizia lavora per i prototipi. Qual'è il contesto in cui le direttive sono intervenute?
Noi siamo un paese in cui una parcellizzazione delle stazioni appaltanti
della committenza risulta essere: 14 mila in Italia, è da aggiungere l'80% lavori privati, 20% pubblici.
La seconda caratteristica è che la normativa delle direttive comunitarie era intervenuta
in un contesto che non si può dire che si sia esaurito in un contesto produttivo e
formativo in cui la regola della progettazione nei grandi e piccoli cantieri era
sostanzialmente quella della progettazione bucata.
C'erano dei progettisti prima di tangentopoli capaci di bucare un progetto per
garantirsi quella possibilità, di intervenire con la revisione prezzi e con le
varianti in corso d'opera per aggiustare la questione dei costi sul versante
produttivo.
Con la grande innovazione che c'è stata intermini di direttive comunitarie, la 494 ha ripreso
dalla legge Merloni il collegamento fra piani della sicurezza e fase progettuale e
si pone il rapporto tra la capacità del coordinatore e la capacità progettista spesso bucato.
Per questo motivo la legge Merloni ha individuato tre fasi della legge Merloni:
a) preliminare
b) definitiva
c) esecutiva
La sicurezza è un modo di progettare.
Progettare in sicurezza significa rendersi conto di tutte le sopravvenienze, di tutti
gli elementi connessi alla sicurezza, che devono esseere garantiti anche da una qualità
elevata della progettazione. Questo è un problema che sussiste ancora nel nostro
settore.
La terza carattetistica che è cambiata, è che almeno sul versante degli appalti pubblici
le direttive comunitarie sono intervenute in un contesto del settore in cui il sistema di
riqualificazione dell'impresa, che era in mano all'albo nazionale dei costruttori
era sostanzialmente l'organismo.
L'albo non rilevava affatto delle penalità o disfunzioni da parte delle imprese.
L'unico modo che rilevava è che se l'imprenditore fosse stato condannato dal certificato
del casellario veniva individuato ma dal punto di vista della capacità economica,
organizzativa, non veniva rilevato affatto.
L'altra caratteristica è la gara, nelle gare pubbliche non rilevava la capacità di intervento
da parte dell'impresa.
Nel massimo ribasso il contenimento del costo non fa parte della qualità e quindi della
competizione sul mercato da parte dell'impresa.
Se non si metteva mano ai cantieri si potevano fare tutti gli aggiornamenti, se non
si risolveva prima questo problema, veniva invalidata da un sistema.
Metteva in gioco anche la qualità.
Sono 550 mila le imprese presenti sul mercato. Dal 1970 è in atto una fuga dal lavoro
subordinato.
Dal 494 il fatto di escludere dagli obblighi la figura del lavoratore autonomo, ha prodotto
l'intervento delle direttive comunitarie. E' necessario
innanzitutto distinguere chi progetta e chi esegue.
Il legislatore è inoltre bendato da un contesto, global service, appalto integrato, nuovi servizi,
la progettazione viene meno nella mano dell'impresa.
Si ripropone un problema. I costi della sicurezza non vengono al ribasso.
E il problema è in che modo vengono calcolati questi costi.
E' anche importante modificare il requisito economico che il committente deve valutare.
A quest'obbligo non è sottoposto il lavoratore autonomo.
Infine Virgilio ha precisato che i piani devono essere al massimo qualitativi.
Ultima cosa ha voluto evidenziare Virgilio è che gli incidenti mortali sono causati:
40% caduta dall'alto, 20% soffocamento, 10% causato dalle macchine.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT